i’mWatch è il primo orologio digitale con sistema operativo Android. Dietro alla sua ideazione e al suo sviluppo ci sono due menti italiane: Manuel Zatella e Massimiliano Bertolini, che grazie all'imprenditore Ennio Doris – il fondatore del gruppo Mediolanum - hanno sviluppato il progetto.
Gli orologi della serie i'mWatch sono in grado di connettersi da remoto via Bluetooth (versione 2.1) allo smartphone - ovviamente solo se gestito anch’esso da Android. Oltre a visualizzare l'ora, con questo device è possibile anche effettuare chiamate in vivavoce, consultare la rubrica e l’agenda, ricevere e leggere in anteprima SMS e email e guardare foto e video. Per questo apparecchio è disponibile anche un app store dal qualche scaricare ulteriori applicazioni - che vanno da Facebook al software per controllare l’andamento della borsa - e un music store dedicato dal quale, ovviamente, scaricare musica.
Per adesso due soli sono i modelli disponibili: quello base denominato “i'mWatch” e quello più economico che porta il nome di “i'mColor”, disponibile in vari colori.
La versione I'mColor in plastica costerà 299 Euro, mentre per gli altri modelli il prezzo varierà dai 599 Euro fino ai 14.999 Euro della versione limited edition in oro e brillanti.
L'i'mWatch misura 55 millimetri di altezza per 40 millimetri di larghezza e 9 millimetri di profondità. Il peso, di 70 grammi, grazie al telaio in alluminio e al rivestimento in plastica è piuttosto contenuto. Lo schermo LCD TFT (Thin Film Transistor) è a colori e ha una diagonale di 1,5 pollici con risoluzione da 240x240 pixel e densità 220 ppi (Pixel Per Inch). Al suo interno troviamo un processore iMX233 e un minuscolo banco RAM da 4GB. La memoria di massa ammonta invece ad appena 64 MB, è cioè piuttosto limitata, considerando la possibilità di scaricare elementi aggiuntivi come app, musica e altro ancora. Su quest’orologio troviamo inoltre un altoparlante e uscita audio minijack da 3,5 mm.
La batteria dell’i’mColor è da 600 mA e si ricarica via USB o alimentatore dedicato. L’autonomia è piuttosto bassa per un oggetto di uso quotidiano come un orologio da polso. 48 ore con il Bluetooth disattivato, 30 con il Bluetooth attivo e solo 2 ore in conversazione vivavoce.
Questi orologi vorrebbero essere dei veri e propri smartphone da polso, ma considerando le caratteristiche complessive, ed in particolare l'autonomia della batteria e lo spazio disponibile, ai nostri occhi risultano gadget non troppo funzionali. Né orologi, né smartphone, insomma.
Fonte: itnews.it