La Terra e' avvolta da un 'guscio' di antimateria: intrappolata nel nostro campo magnetico, potenzialmente potrebbe rappresentare un'enorme fonte di energia. La scoperta, pubblicata su Asthrophysical Journal Letters, e' stata possibile grazie all'esperimento internazionale 'Pamela', coordinato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e condotto in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
Lo strumento 'Pamela' (Payload for Antimatter Matter Exploration and Light-nuclei Astrophysics), creato quasi interamente in Italia, e' un vero e proprio 'cacciatore di antimateria' spaziale che e' stato mandato in orbita intorno alla Terra a bordo del satellite russo Resurs-DK1, che viaggia tra i 350 e i 600 chilometri sopra le nostre teste. Grazie alle misurazioni effettuate tra il luglio 2006 e il dicembre 2008, Pamela e' riuscita a 'contare' ben 28 antiprotoni (le particelle-specchio che vivono nell'antimondo e sono opposte rispetto ai protoni) intrappolati nel campo magnetico terrestre. La rilevazione e' stata fatta sopra le coste atlantiche del Brasile. In questo punto, infatti, il satellite ha potuto incrociare quella particolare 'ciambella', chiamata 'Fascia di van Allen', che e' formata dalle particelle cariche generate dalla collisione tra i potenti raggi cosmici provenienti dallo spazio e le particelle della parte piu' esterna dell'atmosfera.
La sua forma ricorda quella di una ciambella proprio perche' in corrispondenza del Brasile si schiaccia verso il suolo, formando una depressione conosciuta come 'Anomalia del Sud Atlantico'. ''Questa e' la prima volta che si dimostra la presenza di antimateria intorno alla Terra'', spiega Piergiorgio Picozza, fisico dell'Infn tra gli autori italiani della ricerca. Riguardo alla sua origine, l'ipotesi piu' probabile e' che ''gli antiprotoni derivino dagli antineutroni generati dallo scontro tra raggi cosmici e atmosfera.
Una volta entrati nel campo magnetico terrestre – aggiunge - si trasformano in antiprotoni che rimangono poi intrappolati''. ''Questa fascia di antimateria – precisa Picozza – puo' rappresentare, da un punto di vista teorico, un'enorme fonte di energia, che potremmo generare facendo scontrare materia con antimateria''.
Qualcuno tra gli esperti avanza anche l'ipotesi di usare questa energia come 'carburante' per le astronavi del futuro.
Fonte: ANSA