MOSCA - Dopo due giorni di viaggio, la navetta russa Soyuz ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). L'aggancio è avvenuto regolarmente e i due veicoli si sono incontrati sullo Stato africano del Mali. A mezzanotte l'equipaggio della navetta, con l'italiano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli, entrerà nella Stazione Spaziale Internazionale. L'ingresso segnerà l'inizio della missione MagIsstra, la prima a portare un italiano nello spazio per sei mesi. Con Nespoli arrivano sulla stazione orbitale il suo comandante, il russo Dmitri Kondratyev e l'americana Catherine (Cady) Coleman, ingegnere di bordo.
Il loro viaggio è stato tranquillo e tutto è andato come previsto, sono riusciti a riposare e hanno trascorso le ultime ore impegnati nella complicata e delicatissima manovra dell'aggancio. A Terra, invece, c'é stata un po' di confusione. Ieri sera, infatti, la stampa russa aveva diffuso la notizia di un'interruzione delle comunicazioni fra la Soyuz e il Centro di controllo della missione a Mosca (Tsup) in seguito alla rottura di un cavo. Notizia smentita oggi dall'agenzia spaziale russa Roscosmos: si è effettivamente rotto un cavo, ha scritto oggi l'agenzia sul suo sito, ma questo non ha mai pregiudicato il successo della comunicazione.
"I dati relativi all'assetto della Iss e della Soyuz sono sempre stati regolarmente ricevuti", ha detto Roscomos, e nello Tsup sono disponibili "sei connessioni di back-up dedicate alla comunicazione con la Iss e la Soyuz". Nespoli, Kondratyev e Coleman hanno cominciato a prepararsi alla complicata manovra di aggancio circa cinque ore prima, quando ancora la navetta si trovava più in basso e più avanti rispetto alla stazione orbitale, sfrecciando alla velocità di circa 30.000 chilometri orari, contro i 28,000 chilometri orari della Iss.
Dal modulo di atterraggio della Soyuz, dove si erano trasferiti per ragioni di sicurezza, gli astronauti hanno acceso il motore per accelerare ed alzarsi in modo da collocarsi sullo stesso piano orbitale della Iss. A partire dalle 19,30 italiane é cominciata la manovra finale per l'aggancio, conclusosi poco dopo le 21,00 (ora italiana). Ad aspettarli sulla Stazione Spaziale ci sono i tre uomini della Expedition 26: i russi Oleg Skipochka e Alexander Kaleri e l'americano Scott Kelly, arrivati sulla stazione orbitale nel novembre scorso. I due equipaggi lavoreranno insieme fino al marzo 2011, mentre Nespoli e i suoi compagni resteranno fino al 16 maggio 2011.
Soddisfatto dell'andamento della missione, il presidente dell'agenzia spaziale russa Roscomos, Anatoli Perminov,: "sono andati molto bene sia il lancio che le operazioni di attracco, tutto si è svolto regolarmente e senza problemi", ha detto nella conferenza stampa organizzata nel centro di controllo a Mosca (Tsup) subito dopo che la navetta russa si è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale. Davanti a lui, sul tavolo, le bandiere dei tre Paesi di origine degli astronauti: Italia, Russia e Stati Uniti. Inevitabili le domande sulle notizie diffuse ieri sera circa l'interruzione delle comunicazioni fra la Soyuz e lo Tsup, definita "incomprensibile" da Perminov. "Non c'é stata alcuna perdita di comunicazione - ha detto - perché la comunicazione è stata stabilita con i backup".
Fonte: ANSA