Facebook per le automobili? Per certi aspetti, il sistema di comunicazione Car-to-X (C2X) potrebbe essere assimilato a qualcosa di simile: un collegamento di rete tra sistemi elettronici di varie automobili e delle infrastrutture stradali, ma anche con la possibilità di diffondere le segnalazioni da un automobilista all'altro, come in una sorta di social network "stradale".
UN'IDEA CHE VIENE DAL PASSATO
A pensarci bene, l'idea non è del tutto nuova. Forse i più attempati ricorderanno il periodo dei radioamatori, che installavano apparecchi ricetrasmittenti non solo nei veicoli pesanti, ma anche sulle utilitarie. Questa sorta di primitiva "rete" permetteva di scambiarsi informazioni in tempo reale, ad esempio, sulle condizioni meteo o sul traffico, o di fornire "a voce" consigli su ristoranti o alberghi, di valido aiuto per gli automobilisti tra loro "connessi". Tuttavia, con l'avvento dell'elettronica, e soprattutto con la progressiva comparsa di protocolli standard di comunicazione, i progetti sono aumentati a dismisura: possiamo citare ad esempio il progetto governativo giapponese Advanced Safety Vehicle (ASV), che ha attraversato varie fasi dal 1991, oppure la piattaforma di rete studiata dell'University of Michigan e da altre otto case automobilistiche nel 1995. In tempi più recenti, Pininfarina, con la concept Sintesi, aveva proposto un sistema di comunicazione tra auto e infrastrutture denominato Clancast, ma è nell'era dei social network come Facebook e Twitter, del protocollo internet e delle app per gli smartphone che la tecnologia si è evoluta in modo esponenziale: basti pensare ai sistemi di navigazione "sociale" -tra cui la app Waze- in grado di fornire indicazioni sul traffico grazie alle segnalazioni degli altri guidatori sul territorio dotati della stessa applicazione.
C2X: UN PROTOCOLLO PER LA COMUNICAZIONE "SOCIALE"
Tutte queste sperimentazioni stanno confluendo in progetti di più ampia portata, per creare un sistema che sia il più possibile condiviso dagli automobilisti, come Facebook lo è tra i navigatori "social" della rete. Uno dei più grandi test a livello mondiale è denominato Car-to-X (C2X), che vede il gruppo Daimler, insieme ad altre case automobilistiche, tra i principali patrocinatori. Che cosa può fare un sistema come C2X? Ad esempio, un automobilista può segnalare una coda autostradale improvvisa nascosta da un dosso, avvertendo gli altri guidatori, oppure possono essere individuate automaticamente frenate di emergenza di altre auto non visibili a causa della nebbia, o segnalate situazioni di allerta meteo. C2X è anche in grado di ottimizzare i semafori analizzando i flussi di traffico, grazie alla comunicazione tra le auto e le infrastrutture stradali, o di segnalare percorsi ottimali nella direzione del parcheggio libero più vicino.
LA SPERIMENTAZIONE IN EUROPA E NEGLI USA
La sperimentazione del protocollo C2X avviene sia in Europa che negli Stati Uniti. In Germania, è attivo uno specifico progetto di ricerca, denominato sim (Safe Intelligent Mobility - Test Field Germany) che vede coinvolte, oltre a Daimler, altre case automobilistiche tedesche (come ad esempio Opel), varie aziende di componentistica e telecomunicazione, istituti di ricerca e alcuni ministeri federali, ed ha come obiettivo la verifica dell'efficacia dei sistemi C2X in condizioni di traffico reali. Entro la fine del 2013, nelle strade della regione tedesca del Rhein-Main, 120 vetture verranno collegate sia tra loro che con l'infrastruttura stradale. Negli Stati Uniti, a Palo Alto (California) alcuni veicoli Daimler sono dotati di sistemi C2X e sottoposti a test adatti alla specifica realtà americana.
DIVENTERÀ IL FACEBOOK DEGLI AUTOMOBILISTI?
E' ancora presto per capire se C2X diventerà un vero standard di comunicazione, ma i progetti in corso fanno pensare che la strada intrapresa può portare verso questa strada, soprattutto coinvolgendo gli enti territoriali per lo scambio di dati non solo tra gli utenti ma anche con i gestori della rete stradale. Tra le iniziative in corso in tal senso c'è il consorzio Car 2 Car Communication (C2C CC), di cui Daimler è socio fondatore, o il progetto Drive C2X per armonizzare il protocollo di comunicazione a livello europeo.
Autore: Sergio Chierici
Fonte: OMNIAAUTO