Il “radiantismo” ha un ruolo fondamentale nell'operato della Protezione Civile. Da ottobre, corsi gratuiti per conseguire la patente ministeriale

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«La radio è un mezzo che abbatte le frontiere e ti mette in contatto con chi è dall'altra parte del mondo. Ma è anche uno strumento utile per salvare una vita in situazioni di emergenza, perché quando saltano tutte le comunicazioni restiamo solo noi, i radioamatori». Sono le parole di Delio Coletti, presidente della sezione savonese dell’Ari (associazione Radioamatori Italiani), parla dalla sua postazione di via dei Carpentieri in Darsena dove dal 4 ottobre partirà un corso valido per sostenere l'esame ministeriale per conseguire la patente di radioamatore.


«Molti ci guardano con simpatia, ma non sanno del nostro lavoro prezioso con la Protezione Civile. Siamo invisibili, ma ci siamo, pronti ad aiutare chi ha bisogno, come accaduto nel terremoto dell'Emilia o durante l'allerta meteo dell'anno scorso, quando abbiamo passato cinque giorni e cinque notti in Prefettura», ha aggiunto Coletti.

 

Al suo fianco, Carlo Novaro, storico membro dell'Ari: «Ricordo una violenta nevicata in Valbormida una decina di anni fa. I collegamenti con molti paesi dell'entroterra erano interrotti, e anche i carabinieri erano in difficoltà. A un certo punto riuscimmo a metterci in contatto con un radioamatore di Bardineto che inviava una richiesta di aiuto : grazie a noi riuscì a entrare in contatto con la Prefettura di Savona, e tutto andò per il meglio».

 

L'Ari Savona è nata nel 1934 e vanta 75 radioamatori, mentre in tutta la provincia si arriva a contarne 200. Con la “patente”, il radioamatore che ha dimostrato di possedere le necessarie conoscenze tecniche e normative ottiene una sorta di codice identificativo che lo rende riconoscibile nelle comunicazioni: «Cerchiamo giovani che vogliano avvicinarsi alla radio perché, a differenza di quanto si può pensare non si tratta di un mezzo obsoleto, ma di uno strumento incredibilmente attuale e in grado di adattarsi alle più moderne tecnologie come i computer».

 

 

Fonte: http://www.ilsecoloxix.it