L'attività di RADIOMATORE è codificata a livello internazionale come servizio. Come tale ha diritti (anche importanti) e doveri (altrettanto importanti).
 
I radioamatori hanno un permesso rilasciato, previo esame, dallo Stato. Questo permette loro di operare, in esclusiva, su determinate frequenze radio e di utilizzare determinati apparati. Sulle frequenze radioamatoriali non può operare nessun altro, né privato né ente pubblico, pena sanzioni amministrative e penali.

I radioamatori sono sostanzialmente hobbisti che, debitamente autorizzati dagli organi governativi, attuano con altri radioamatori scambi di messaggi via radio di carattere tecnico, riguardanti esperimenti radioelettrici a scopo di studio e di istruzione, senza alcuna distinzione di ceto, razza, idea politica e religiosa.


I radioamatori sono molto attivi nel campo della sperimentazione radioelettronica avanzata e, su base volontaria, nella protezione civile, prestando un servizio indispensabile nel caso di gravi calamità naturali.

 

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Nella sola Italia si contano più di duecentomila radioamatori che possono comunicare tra loro su scala locale, nazionale e mondiale, in maniera continuativa e affidabile in ogni momento del giorno e della notte; per quanto detto rappresentano una formidabile rete alternativa per il passaggio di informazioni in caso di gravi calamità che rendano inservibili le strutture di comunicazione di ordinario utilizzo (telefonia sia fissa che cellulare, internet, ripetitori civili e militari ecc...).
Per questo motivo nella normativa di riferimento del Servizio di Radioamatore si chiarisce, già da almeno una quarantina di anni, che la stazione di Radioamatore ed il suo operatore sono obbligatoriamente a disposizione delle Autorità locali in caso di necessità.
Le Prefetture hanno nelle loro strutture una stazione radioamatoriale, mantenuta e operata da Radioamatori che partecipano a regolari esercitazioni di collegamento radio tra Prefetture su scala nazionale.

 

Il terremoto del Friuli e l'alluvione di Firenze sono, probabilmente, le due calamità in cui maggiormente i Radioamatori, mobilitati nella modalità sopra descritta, hanno contribuito ai soccorsi mantenendo aperti i canali di comunicazione.
Nei recenti eventi sismici che hanno sconvolto parte della Provincia di Ferrara, Radioamatori della locale Sezione ARI di Ferrara erano permanentemente di presidio in Prefettura, partecipando alle riunioni tenute tra i vari enti presenti nella Sala di Coordinamento dell'Emergenza.


Come altro esempio di collaborazione a fianco delle attività di supporto alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia, i Radioamatori ferraresi sono anche intervenuti per coadiuvare la Croce Rossa Italiana nella soluzione di problemi di collegamento radio tra un campo di assistenza e la sede provinciale.

Si noterà che finora non è mai stata citata una collaborazione con la Protezione Civile.
Il concetto di P.C. è successivo a quanto sopra descritto, ovvero i radioamatori erano (e sono tuttora) "obbligati" al servizio sopra dettagliato a prescindere dall'inserimento in strutture di Protezione Civile.


Quando le prime entità di P.C. cominciarono ad affacciarsi a livello locale, molti dei loro componenti erano Radioamatori o appassionati utenti CB (Citizen Band - ossia appassionati privi di patente da radioamatore), vuoi perché è molto facile che a determinate passioni si affianchi la volontà di un maggior impegno sociale, vuoi perché le comunicazioni radio hanno importanza determinante in tutti gli aspetti operativi della Protezione Civile.
Tuttora molti operatori di P.C. sono Radioamatori e, costantemente, ai corsi e agli esami per ottenere la patente di Radioamatore si presenta un gran numero di membri delle Associazioni appartenenti alla galassia della Protezione Civile.

Tramite questi corsi e con l'ottenimento della patente, l'operatore di P.C. amplia la sua professionalità inserendo nozioni tecniche di primaria importanza, nonché acquisisce il permesso al possesso e all'uso di determinate apparecchiature radio che, altrimenti, gli sarebbero legalmente preclusi.
Da parte dei Radioamatori, contemporaneamente, si assiste ad un sempre maggior interesse per l'impegno sociale in P.C., tanto che l'Associazione Radioamatori Italiani si è dotata di una propria branca (ARI-Emergenza Radio) e molte Sezioni locali dell'Associazione sono fortemente orientate a queste attività.

Per attualizzare il quadro bisogna però tener conto che l'implementazione del sistema di comunicazione TETRA e l'assegnazione di frequenze radio riservate alla Protezione Civile, rende quest'ultima ormai indipendente nelle radiocomunicazioni, mentre l'evolvere dei sistemi di comunicazione rende sempre meno probabile il loro completo default.
Diventa quindi sempre meno probabile l'utilizzo operativo dei Radioamatori e della loro rete in caso di emergenza.


Nonostante ciò il servizio di Radioamatore è comunque sempre più intrecciato alla Protezione Civile, tanto che in alcuni casi, da ambo le parti, si viene a generare confusione su ruoli, diritti e doveri di due figure (il Radioamatore e l'operatore di PC) che, in realtà, sono e devono rimanere ben distinte, a salvaguardia delle reciproche professionalità.

 

Dario Grossi
ARI - Associazione Radioamatori Italiani sezione di Ferrara


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