Esiste un rapporto tra le antenne di Radio Vaticano e l’incremento dei tumori infantili registratisi tra Cesano e La Storta tra il 1990 e il 2003. Sono queste le conclusioni del rapporto di 139 pagine disposto dal gip del tribunale di Roma e portato avanti dal professor Andrea Micheli.
Il processo – La superperizia, commissionata dal gip Zaira Secchi nel maggio del 2005, rientra nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, nella quale erano indagate sei persone: Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici (responsabili dell’emittente della Santa Sede) e Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco e Emilio Roberto Guarini, della Marina Militare. In precedenza, Pacifici era stato assolto in primo grado, mentre Tucci e Borgomeo (ora deceduto), dopo una prima assoluzione che era stata annullata dalla Cassazione, avevano incassato in Appello “il non doversi procedere” per la scadenza dei termini di prescrizione.
Incassato ora l’esito della superperizia, i difensori degli indagati faranno leva sulle conclusioni dei consulenti di parte (tra cui Umberto Veronesi), il cui esito era diametralmente opposto rispetto allo studio condotto dal professor Micheli.
Incassato ora l’esito della superperizia, i difensori degli indagati faranno leva sulle conclusioni dei consulenti di parte (tra cui Umberto Veronesi), il cui esito era diametralmente opposto rispetto allo studio condotto dal professor Micheli.
Perizia – Ma cosa afferma il professor Micheli nella sua superperizia?
"Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all’incremento di quel rischio".
A tal proposito, i rischi di esposizione erano alti per la "fascia di esposti tra i 5 e i 9 chilometri dall’emittente, per almeno 10 anni, di donne e uomini di tutte le età". In base alla perizia, l’esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana per i bambini sino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi.
"Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all’incremento di quel rischio".
A tal proposito, i rischi di esposizione erano alti per la "fascia di esposti tra i 5 e i 9 chilometri dall’emittente, per almeno 10 anni, di donne e uomini di tutte le età". In base alla perizia, l’esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana per i bambini sino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi.
13/07/2010
Fonte: www.lparola.info