Anche nella cittadina vesuviana una sezione degli “angeli nascosti” delle telecomunicazioni.
I radioamatori sono i diretti discendenti di Guglielmo Marconi: se non avesse inventato il sistema a due circuiti per la trasmissione e ricevimento di onde Hertziane, non sarebbero certo esistiti. Dopo le altre scoperte fatte nel campo delle trasmissioni e l’avvento dei cellulari, il settore radioamatoriale si è raffinato, fino a diventare indispensabile: nelle prime ore di un’emergenza le comunicazioni tradizionali, come internet e telefonia, sono le prime a cadere. I Radioamatori intervengono rendendo possibile le comunicazioni via radio, indispensabili per la coordinazione dei soccorsi. Sono sempre in secondo piano, ma sono loro “gli angeli nascosti” della Protezione Civile, quelli che non vediamo mai, ma che, con la loro opera volontaria, contribuiscono a salvare migliaia di vite umane.
La Sezione A.R.I. di Portici è nata nel 1983 da un gruppo di soci locali e, da allora, ha formato e curato la crescita culturale radioamatoriale. In simbiosi con la Protezione Civile ha svolto piani di emergenza e di evacuazione della Città; ha aderito a manifestazioni di carattere locale e nazionale; svolge attività di DXpedition, ovvero costituisce una rete che assicura la comunicazione nelle condizioni più estreme. Da qualche anno il Comune di Portici ha concesso all’ARI una stanza presso il blocco del palazzo di vetro. dove è sta impiantata una stazione radio amatoriale con annesso laboratorio. Abbiamo incontrato il presidente dell’A.R.I. di Portici, che, guarda caso, si chiama Giorgio Napolitano; ci ha parlato di questa bella realtà che, purtroppo, pochi conoscono.
“Siamo la tecnologia della Protezione Civile. L’A.R.I (Associazione Radioamatori Italia) è la prima associazione nazionale di volontariato nel settore delle telecomunicazioni per numero di soci numero di soci: si contano circa 15.000 iscritti distribuiti su tutto il territorio. A livello regionale,è presente una struttura organizzativa, che a sua volta fa capo a quella centrale.”
Cosa comporta l’impegno in questo campo?
“Essere radioamatore non è solo Protezione Civile, ma soprattutto un hobby, quindi è difficile trovare persone disposte a sacrificarsi e rischiare, come facciamo noi. Attualmente, nella sez. ARI di Portici siamo 35 elementi operativi nell’ambito della Protezione Civile. Ognuno di noi viaggia con una radio portatile; sulle nostre macchine personali abbiamo antenne e radio ancor più potenti. La passione e il senso civico sono i cardini del volontariato, e noi ci mettiamo grande impegno. Per svolgere il nostro compito abbiamo bisogno di apparecchiature costose, ma non riceviamo direttamente contributi, in quanto sono previsti per la sola Protezione Civile. L’autofinanziamento è necessario, dunque; perciò, mettiamo su diverse iniziative per fare un po’ di cassa ed acquistare le attrezzature. “
Qual è stata l’ultima attività operativa che avete svolto?
“Nell’emergenza verificatasi a Portici per gli allagamenti causati dalle abbondanti piogge, abbiamo messo su una valida rete di comunicazione, che, per quanto improvvisata, ha funzionato benissimo. Noi della sez. di Portici stiamo cercando di creare un sinergia col Comune di San Giorgio a Cremano in modo da ampliare la rete di radiocomunicazioni e renderla sempre più efficiente. Avremmo bisogno di altri operatori, comunque, già per coprire la sola Portici.”
Come si diventa radioamatore?
Bisogna necessariamente conseguire la patente; presentando apposita domanda per l'ammissione agli esami, che vengono svolti presso gli Ispettorati Territoriali del Ministero delle Comunicazioni due volte all'anno, si deve sostenere e superare una prova in materia di radiotecnica e normativa specifica. Per comunicare usiamo frequenze particolari assegnate del Ministero; quando operiamo, non usiamo i nostri nomi, ma una sigla unica che ci rende identificabili all’interno delle operazioni che svolgiamo, quasi un’impronta digitale. Coloro che fossero interessati a diventare radioamatori o aderire alle nostre iniziative, possono trovare ulteriori informazioni e contatti andando sul sito Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..”
Fonte: Il Mediano