Tra le tante cose che scompaiono per sempre, tantissime negli ultimi anni, c'è anche la lampada a filamento, la cui morte è stata decretata, in modo graduale, a partire dal 2009 per completarsi nel 2012. Viene sostituita dalle lampade tecnologiche che consumano indubbiamente meno, e pare che durino di più. Sono in arrivo anche le lampade a led, ancora più efficienti e durature. Io ho qualche dubbio sul reale vantaggio di questa rivoluzione, che da un lato assicura un risparmio energetico ma dall'altro produce un certo inquinamento, dato che ogni nuova lampada prodotta contiene una piccola quantità di mercurio e di metalli pesanti che andrebbero smaltiti in modo adeguato. Un'altra caratteristica delle lampade tecnologiche, almeno di quelle che ho in casa e in laboratorio, è che emettono radiofrequenza in grande quantità, specie all'accensione, e disturbano le povere radio a onde medie ma anche la ricezione della tv digitale terrestre. Insomma, si risparmia un po' ma si sporca un po' di più. Tra l'altro la lampada a basso consumo costituisce quasi un invito allo spreco, un po' come capita con le sigarette "light": se ne fuma qualcuna in più tanto sono leggère. Si tengono le luci accese tanto consumano poco, e poi accendendo e spegnendo continuamente queste lampade non vanno mai a regime...

Io conservo da anni una vecchia lampadina con filamento di carbone, costruita secondo il brevetto Edison nei primi anni del '900, prima dell'avvento del tungsteno. Si vede chiaramente che è usata: lo dimostra l'annerimento del bulbo dovuto all'emissione elettronica durante il funzionamento (si deve all'osservazione di questo annerimento la scoperta dell'effetto Edison, e la conseguente invenzione del diodo a vuoto da parte di Fleming).

Non avevo mai osato accenderla prima d'ora, nel timore che la delicata spirale potesse vaporizzarsi o "fulminarsi" istantaneamente. Ma per celebrare adeguatamente il funerale di un'epoca storica, che ha portato con sé oltre alla luce abbondante e a buon prezzo anche la valvola e quindi la radio e tutto il resto, ho deciso di accendere per un breve periodo la mia vecchia lampada. Naturalmente non l'ho collegata alla rete, ma l'ho alimentata gradualmente con un trasformatore variabile. Le immagini di qua sotto testimoniano il funzionamento della vecchia, cara, semplice e romantica lampadina. (L.)

 

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