Amelia Earhart tiene la bussola radiofonica usata nel 1937 nel suo ultimo volo.
Amelia Earhart nasceva 115 anni fa per poi dissiparsi in un mistero che ancora oggi avvolge l'opinione pubblica internazionale. Google la ricorda con un doodle trasformando il proprio logo in un aereo. Ricorda la storia dell'aviatrice americana riportando alla luce dopo oltre 60 anni la memoria di una donna coraggiosa che, nel 1937, fece perdere le sue tracce mentre sorvolava l'Oceano Pacifico, nel tentativo di circumnavigare il globo. Apre gli occhi il 24 luglio 1897 a Atchinson, e all'eta' di 23 anni Amelia Mary Earhart si reca insieme al padre ad un raduno aeronautico presso il Daugherty Airfield a Long Beach in California e, pagando un dollaro, per la prima volta sale a bordo di un biplano, per un giro turistico di dieci minuti sopra Los Angeles. E' in quell'occasione che Amelia decide di imparare a volare. Nell'aprile del 1928 il capitano Hilton H. Railey le propone di essere la prima donna ad attraversare l'Atlantico e il 17 giugno, a Galles, la Earhart si prende gli onori della gloria. L'8 aprile 1931, pilotando un autogiro Pitcairn PCA-2, stabilsce il record mondiale di altitudine di 18.415 piedi (5.613 metri). All'inizio del 1932 nessun altro pilota, a parte Lindbergh, aveva compiuto la trasvolata in solitaria; ci riesce Lady Lindy, come viene soprannominata, il 21 maggio impiegando quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell'Irlanda del Nord. Il 24 agosto 1932 e' la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza scalo partendo da Los Angeles (California) e arrivando a Newark (New Jersey). Nel 1937 sente di essere pronta per la sfida finale: vuole essere la prima donna a fare il giro del mondo in aereo. Dopo un tentativo fallito, il 1 giugno dello stesso anno, insieme con il navigatore Frederick J. Noonan, parte da Miami e comincia la trasvolata di ben 29.000 miglia che la portera' a San Juan in Porto Rico e poi, seguendo la costa nord-orientale del Sud America, verso l'Africa e quindi in India. Il 29 giugno quando arrivano a Lae in Nuova Guinea, hanno fatto 22.000 miglia e ne mancano solo 7.000 per arrivare alla conclusione del viaggio.
Poi, il disastro: all'alba del 2 luglio Amelia Earhart chiama insistentemente alla radio: ''Dobbiamo essere sopra di voi ma non riusciamo a vedervi. Il carburante sta finendo...'' A nulla valgono i tentativi compiuti dalla guardia costiera per farsi notare. Probabilmente l'aeroplano si perde e precipita ad una distanza calcolabile fra 35 e 100 miglia dall'isola di Howland. La notizia fa presto il giro del mondo, l'allora presidente Theodore Roosevelt autorizza le ricerche con l'impiego di nove navi e 66 aerei per un costo stimato di circa quattro milioni di dollari. Le perlustrazioni vengono interrotte il 18 luglio dopo aver cercato su una superficie di 250.000 miglia quadrate di oceano. Sulla sorte di Mary Earhart si sono abbattute diverse teorie complottiste negli anni. Secondo un documentario di National Geographic ''Where's Amelia Earhart?'' del 2008, Amelia sarebbe stata prigioniera dei giapponesi con l'accusa di essere una spia e sarebbe morta giustiziata. Nel dossier sono raccolte numerose testimonianze, anche di soldati giapponesi che giurerebbero di aver incontrato la Earhart prigioniera insieme a Frederick J. Noonan tra le isole Marshall e Palau. rba/mau
Fonte: ASCA