Domenica 30 Settembre 2012 con una temperatura di 35°C, il Team di IQ7AF di ARI Lecce, ha deciso di trascorrere una giornata al mare, fin qui niente di strano, se non per il fatto che invece di tuffarci nel limpidissimo Mare del Salento, ci siamo armati delle nostre attrezzature e leggete un po' cosa abbiamo combinato.

Ad attenderci in quel di San Cataldo di Lecce, la nostra marina a soli 10 chilometri dal centro città, c'erano gli amici dell'Associazione la "Rosa dei 20" www.rosadei20.it gli "Aquilonisti del Salento", come amano definirsi.

L'idea che personalmente mi accompagna da sempre, come un chiodo fisso, è quella di mandare in aria un'antenna quanto più lunga possibile, idea che ho notato essere condivisa da tanti e che, con l'evento di domenica, abbiamo cercato di concretizzare.

Fortunatamente per realizzare una long-wire da "appendere" ad un Aquilone, non sono necessarie tecniche particolari, ma solo qualche piccola precauzione.

Così ci siamo procurati uno spezzone di 54 metri di filo elettrico di piccolo diametro, questo perché sia il più leggero possibile, un capo ovviamente andrà ancorato sotto l'Aquilone, nel nostro caso gli amici della "Rosa dei 20" hanno stabilito il punto esatto; è importante che il filo elettrico non faccia da tirante all'Aquilone, che poi dovrà essere manovrato con la sua corda abituale.

 

aquilone_antenna

 

L'altro capo del filo elettrico "Antenna", andrà inserito con una banana ad un Balun 9:1, noi abbiamo usato quello di IW2EN, che ha sia l'uscita 6:1, sia quella 9:1, naturalmente potrà essere usato qualsiasi tipo di balun con queste caratteristiche, in rete si trovano decine di progetti. E' consigliabile stendere a terra una serie di contrappesi di lunghezza adeguata, da collegare al polo freddo del balun. Noi ne abbiamo usato solo uno da 5 metri, ma per la prossima volta, stenderemo una raggiera di almeno 20 metri di raggio.

Un'altra precauzione importante, è quella di collegare il balun ad un accordatore usando uno spezzone di cavo 50 ohm di oltre una ventina di metri.

Nel nostro caso, abbiamo usato come accordatore un MFJ manuale ed una radio Icom IC-7000.

Purtroppo i nostri amici "Aquilonisti", per via della quasi assenza di vento, hanno dovuto provare diversi tipi di aquiloni prima di trovarne uno in grado di sorreggere più o meno in verticale il filo di 54 metri, ma alla fine ci sono riusciti e lo spettacolo è stato davvero unico, vedere quel filo appeso all'aquilone, con lo sfondo del mare è stato veramente emozionante. Le operazioni di sintonia si sono dimostrate fin dall'inizio molto agevoli sia in 80 metri che in 160, ma la mancanza di segnali utili, si sa che la propagazione di mattina su quelle bande è quasi inesistente, ci ha indotto a provare la banda dei 40 metri.

Accordata l'antenna a 7.095, abbiamo iniziato a chiamare e sono stati in molti a risponderci e ad incuriosirsi per la particolare antenna da noi utilizzata.

La sensazione che ho avuto facendo un po' di ascolti, anche in onde medie, è che l'antenna non risulta rumorosa, come una qualunque verticale installata in città.

Ho notato, inoltre, che i rapporti di ricezione che ci venivano dati aumentavano notevolmente quando il filo era quasi verticale, condizione che però si verifica solo quando c'è il giusto vento. Trovandoci a pochi metri dal Mare Adriatico, era logico aspettarsi che i segnali dall'est e Nord-Est Europa, sarebbero stati i più forti ed infatti così è stato: Russi e Bulgari arrivavano praticamente a fondo scala su tutte le bande.

Vi assicuro che guardare un coloratissimo Aquilone, con un filo appeso collegato ad una Radio, che emette strane voci, ha destato non poca curiosità nei numerosi passanti.

Ma questo è stato solo un piccolo assaggio, infatti abbiamo già acquistato un pallone sonda che ci servirà a mandare in aria addirittura un Loop per i 160 metri, ma questa è un'altra storia e ve ne parleremo in futuro.

 

Per il Team IQ7AF/P, hanno operato oltre a me IK7IMP, Gilberto IW7DKS, Luigi IK7YTQ, Paolino IZ7ULZ, Alfredo IK7JWX, Pierino IK7VJX, Antonio IK7XWM e Angelo IZ7VBL.

 

Fonte: ARI