ROMA - "I governi devono usare il web come supporto. Aumentare l'accessibilità sia ai dati sia ai servizi su Internet può far risparmiare, rendere più efficienti e può accelerare molti processi. La rete è un valore economico e pubblico, la gente che vota deve essere informata. Bisogna iniziare a parlare di diritto all'accesso e di diritto a non essere spiati". L'entusiasmo di Tim Berners-Lee è quello di vent'anni fa quando, nell'agosto del '91, da ricercatore del Cern, compose la prima pagina web della storia e la rese accessibile a tutti, non solo agli scienziati. Oggi a Roma, all'iniziativa Happy Birthday Web, è stato festeggiato con tanto di torta e spegnimento di 20 candeline e ha ricordato quelli che sono i cardini di Internet, allora come ora, "accessibilità, gratuità e neutralità", e ha insistito sull'importanza della riduzione del divario digitale anche per gli anziani. "Se torno indietro e penso all'epoca del Cern mi rendo conto che mi sono trovato in un contesto meraviglioso - ha detto Berners-Lee alla folta platea del Tempio di Adriano -. Facevo dialogare i programmi e i computer, in poche parole avevo il diritto di innovare e non avevo un controllo.

 

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Ora, invece, viviamo in un periodo in cui dobbiamo lottare affinché le forze commerciali non chiudano Internet. Dobbiamo fare in modo che il web rimanga gratis, aperto e neutrale", ha ricordato il suo inventore sottolineando la volontà a suo tempo di allargare il mezzo "a più persone possibili". Per inciso, Berners-Lee non ha mai brevettato la sua invenzione ed è per questo che tutti usiamo il World Wide Web senza pagare royalties ed è anche per questo che è diventato un potente strumento di diffusione di idee. "Tutti devono fare parte della società dell'informazione, é importante che le persone siano connesse - ha sottolineato Tim Berners-Lee -. In Italia è in rete il 51% della popolazione: è un dato su cui bisogna lavorare, cercando di non lasciare indietro neanche gli anziani. Se tutti si collegano i governi potranno usare il web come supporto, come è accaduto nel Regno Unito dove c'é stato un risparmio di costi e spostamenti per i servizi del 25% e dove tutti i ministeri hanno messo online i loro dati. Se alcuni servizi come l'archiviazione dei dati sono pagati dai contribuenti, allora è giusto che questi abbiano i dati a disposizione. Nel futuro la rete diventerà una piattaforma ancora più robusta e potente e non dobbiamo perdere di vista queste cose fondamentali", ha detto Tim Berners-Lee ad una platea composta anche da giuristi come Stefano Rodotà, esperti del settore come Stefano Quintarelli e filosofi come Maurizio Ferraris. Tim Berners-Lee ha poi ripercorso gli albori del web, che derivava dal programma Enquire, progettato nel 1980 e poi diventato un browser nel 1989 che "girava" su NeXt, il computer inventato da Steve Jobs dopo la sua fuoriuscita da Apple. "Ora la pagina web è un'applicazione, non più un documento.

 

Le web app sono importanti perché usiamo sempre più dispositivi mobili e perché realizzano il concetto di convergenza con altri mezzi come la tv", ha spiegato il professore del Mit di Boston, nonché fondatore del World Wide Web Consortium (W3C) "dove si lavora ad una rete unica che può essere utilizzata ovunque". L'iniziativa Happy Birthday Web, coordinata da Riccardo Luna, ex direttore di Wired Italia e ora firma de La Repubblica, è in streaming su happybirthdayweb.it ma anche su altratv.it, uno dei media partner dell'evento insieme a Rai5 e Formiche.

Fonte: ANSA

 


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