Elea 9003 (Macchina 1T), è uno dei modelli di calcolatori mainframe ad altissime prestazioni sviluppati dall'Olivetti facenti parte della famiglia Olivetti Elea. Si tratta del primo computer a transistor commerciale prodotto in Italia ed uno dei primi completamente transistorizzati del mondo. Fu concepito, progettato e sviluppato tra il 1957 e il 1959 da un piccolo gruppo di giovani ricercatori guidati da Mario Tchou.

L'acronimo ELEA stava per ELaboratore Elettronico Aritmetico (successivamente modificato in Automatico per ragioni di mercato) e fu scelto come omaggio alla polis di Elea, colonia della Magna Grecia, sede della scuola eleatica di filosofia.

Il progetto di Elea 9003 iniziò con la realizzazione, nel 1957, di un prototipo sperimentale a valvole. La filosofia progettuale, ispirata alla drastica scelta in favore dell'uso esclusivo dei transistor, anche per le memorie, per le quali erano richieste erogazioni di corrente in regime impulsivo a livelli di intensità allora non raggiungibili con i transistor. L'opzione comportò la progettazione ex novo dell'intera architettura, e il superamento dei problemi tecnici legati all'uso dei transistor, un lavoro che fu completato a metà del 1958, quando vide la luce il primo prototipo interamente a transistor. Il sistema definitivo fu approntato nel. Il nuovo sistema si presentava come un oggetto «assolutamente all'avanguardia» sotto ogni punto di vista: per «concezione logico-sistemistica, tecnologia costruttiva e design».

La potenza di calcolo (di circa 8-10 000 istruzioni al secondo) fu per alcuni anni superiore a quella dei concorrenti e l'uptime - come per tutti i computer dell'epoca - era inferiore al 50%, specialmente nella periferica a nastro. Questo significava avere a disposizione il computer tra la tarda mattina ed il pomeriggio-sera, quando veniva riconsegnato ai tecnici. La necessità di disporre di 300 000 transistor e diodi molto affidabili per ogni calcolatore convinse Adriano Olivetti a realizzare una fonderia, denominata Società Generale Semiconduttori (SGS), in cooperazione con la società Telettra. La SGS diventerà in seguito la ST Microelectronics.

Il computer disponeva di una memoria a nuclei di ferrite di 20 000 posizioni, estendibile fino a 160.000. Il concetto di "word" non esisteva, e in una posizione di memoria si poteva scrivere un solo carattere alfanumerico. Una "istruzione" era composta da 8 caratteri e veniva letta in 80 microsecondi. Il tempo di esecuzione di una istruzione era variabile e dipendente dal tipo dell'istruzione stessa. Il sistema non disponeva di un sistema operativo, esigenza allora sconosciuta, e lo si poteva programmare mediante linguaggio base o linguaggio macchina, cioè scrivendo tutto il programma istruzione per istruzione.

Quindi tutta una serie di tasti, lampadine ed interfacce meccaniche.

Una curiosità fatascentifica. Ai tempi di Star Trek, la serie classica, non esisteva il concetto di computer come lo immaginiamo, per questo le consolle di controllo assomigliavano alla tastiera di questo precursore dei computer moderni.

 

Tastiera Olivetti 9003

 

Controlli nella plancia di Star Trek, serie classica

 

Olivetti ELEA 9003 - la sfida al futuro degli anni '50 e '60

Il primo calcolatore a transistor del mondo Progettato e costruito dalla Olivetti tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 rappresenta un importante pezzo di storia dell'informatica italiana e mondiale. L'esemplare in possesso dell'ISIS "Enrico Fermi" di Bibbiena (AR) è l'ELEA 9003/02, il secondo della serie, e probabilmente l'unico rimasto al mondo ancora ottimamente conservato e funzionante. Il progetto, sostenuto anche dai "padri" dell'ELEA come il Dott. Franco Filippazzi, prevede il pieno recupero funzionale dell'elaboratore e la sua valorizzazione.

 

http://www.elea9003.it/